Responsabilità e partecipazione civica: un matrimonio che sembra non s’abbia a fare.

“Quella solitudine immensa d'amarti solo io”... un grido di dolore della PARTECIPAZIONE rivolto alla RESPONSABILITA’ CIVICA.

Opinioni

impegno civico

Vuoi un avviso quando pubblico un nuovo articolo?

“Quella solitudine immensa d’amarti solo io”

La voce a te dovuta Il modo tuo d'amare è lasciare che io ti ami. Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio. I tuoi baci sono offrirmi le labbra perché io le baci. Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai. Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no. E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami. E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti. Non debba mai scoprire con domande, con carezze, quella solitudine immensa d'amarti solo io. Pedro Salinas

Parla di un amore precario, mancante di equilibrio.

C’è qualcuno che ama di più accanto e qualcuno ama di meno.

Ma mi piace interpretarla come un grido di dolore che la PARTECIPAZIONE rivolge alla RESPONSABILITA’ CIVICA.

“Il modo tuo d’amare è lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.

Non debba mai scoprire … quella solitudine immensa d’amarti solo io.”

“La voce a te dovuta” è una poesia di Pedro Salinas

Responsabilità e Partecipazione civica non sono la stessa cosa.

Responsabilità è un sentire.

Partecipazione è un agire.

Sentire non implica automaticamente agire.

Troppo spesso rimaniamo immobili, impauriti, poiché agire significa esporsi, impegnarsi, fare sacrifici.

L’immobilità ci porta ad aspettare che siano gli altri a prepararci la pappa pronta.

Chiediamo, pretendiamo che sia qualcun altro ad occuparsi di tutto, poiché siamo convinti che “amarlo” e stimarlo sia sufficiente ad alimentare questo amore.

Partecipazione = Impegno + sacrificio!

Parole potenti: valgono tanto poiché il prezzo da pagare è altissimo.

Ma la legge dell’economia, che vale quasi per tutto, ci insegna che al calare dell’offerta il prezzo aumenta, viceversa se aumenta l’offerta e cala la domanda il prezzo scende.

Questo assioma è valido anche per la partecipazione civica (e politica): se agiamo tutti insieme, impegno e sacrifici saranno equamente suddivisi, l’offerta di impegno aumenterà e il prezzo da pagare (sacrificio) sarà più sostenibile.

Del perché ciò non accada non è un mistero, ha molto a che fare con paura e spirito di conservazione.

E’ il sintomo del declino e della decadenza dei nostri tempi.

Ciò che dico non è vangelo, non offro soluzioni,  è un punto di vista personale, avvalorato dai dati, che spero possa diventare uno spunto di riflessione.

Non è più tempo di aspettare di essere solamente “amati” e nutriti.

Non è più tempo di delegare agli altri il nutrimento alla partecipazione civica.

Per “partecipare” non servono violenza verbale, sommosse e mobilitazioni; serve accorgersi che è giunta l’ora, affinché non sia troppo tardi, di agire, di informarsi per sentirsi più preparati e consapevoli…

Perché, di questo ne sono certa, la paura si nutre di ignoranza ed immobilità, e se le togliamo di che “vivere” non le resterà che scomparire.

Domare la paura è la più grande virtù dei saggi.

Rancuremose.