Non serve un colpo di fulmine per capire che si tratta di Amore!
Sono nata e vissuta in questa terra, i Colli Euganei. Ma come spesso capita cerchiamo altrove quello a cui da sempre apparteniamo.
La pioggia ed i suoi odori mi ricordano ogni volta di quanto immensa sia la mia fortuna.
Era il 2020, maggio in pieno lockdown, zona rossa e tanta voglia di una grigliata da gustare con gli amici. Bepi dalle Scuole lavorava ancora per asporto.
Era il crepuscolo, il temporale se ne stava andando. Colta da un impeto di trasgressione, in cerca di un po’ di libertà, mi offrii per recuperare il pasto tanto desiderato.
Salii in macchina ed imboccai via Monte Cereo che avvolta tra alberi e pietre sembrava un serpente in un teatro di oscuri spiriti.
Imboccata via Spinazzola d’istinto abbassai i finestrini. D’improvviso sentii un crampo nello stomaco, e non era fame.
Non dimenticherò mai quegli odori e profumi che ancora cerco. Sapevano di selvaggio, di sale, di muschio e di terra. Un’emozione unica, un richiamo dal profondo.
Viscerale!
Le nubi lasciavano spazio alla luce dorata del tramonto che faceva scintillare come diamanti le goccioline di pioggia che si erano posate ovunque.
Com’era possibile che non mi fossi mai resa conto di tanta bellezza?
Forse perché ero sempre stata troppo impegnata a consumare anziché preservare, violentare anziché nutrire?
L’essere umano non è stato programmato bene: cerca sempre il meglio, senza accorgersi che ce l’ha sotto il naso.
Da quel giorno, ogni volta che piove esco ad annusare l’aria ed i suoi odori, per ricordarmi la sottile differenza tra l’appartenere ed il possedere.
Noi apparteniamo alla terra, non la possediamo anche se ci rifiutiamo di accettarlo.
Non sono le etichette, le belle parole o i proclami che ci garantiranno un futuro; a garantire un domani alla nostra specie sarà un cambio di atteggiamento fatto di rispetto e cura.
Si può fare!
Non è facile, non è semplice ma si può fare…
Rancuremose